Franco Battiato ci lascia oggi. Starà ridendo di noi che piangiamo per lui?

Franco Battiato ci lascia oggi. Starà ridendo di noi che piangiamo per lui?

Franco Battiato abbandona oggi, 18 maggio 2021, la vita terrena. La parola “morte” non può essere accostata a un artista eterno nella sua stessa natura umana. Non ci si riesce. È più naturale dire che oggi ci abbia lasciati, temporaneamente, per raggiungere, come diceva lui, un’altra dimensione. Essere degno del passaggio, questo si augurava il metafisico per eccellenza di questi tempi moderni. No, non è un addio.

Ariete di marzo, Franco Battiato. Nato il 23 marzo 1945, 76 anni compiuti, figlio di una primavera in cui la guerra finiva e cominciava il percorso di un essere straordinario. Un cammino, il suo, di una profondità troppo vasta, appena comprensibile solo grazie alla semplicità, alla sintesi. Scultore della vita, è riuscito a togliere l’eccesso, grazie allo scalpello dell’arte e della filosofia. Un mistico, un religioso al di là delle sterili etichette, al di là dell’essere cristiano o musulmano o buddhista. Il super-mondo, l’oltre-mondo di Franco Battiato continua anche oggi a non avere confini.

Franco Battiato: oltre la malattia, oltre la fine. Per sempre oltre.

Purtroppo, era una brutta notizia che aleggiava già da un po’. Già da quel ritiro dalle scene, nel 2019, e da quelle poche verità pronunciate a mezza voce, si pensava a qualcosa sperando non accadesse. È successo: oggi nella sua villa di Milo, Franco Battiato ha abbandonato la vita terrena. Erano già due anni, come ha sostenuto la famiglia, che il poeta metafisico lottava contro una malattia che a poco a poco, lo privava delle sue facoltà mentali. Perfino la malattia è stata invidiosa di Battiato, del suo essere geniale, del suo operare miracoli grazie ad una mente libera, colta, piena di talenti creativi.

FRANCO BATTIATO – LE NOSTRE ANIME Ep.2 (Sky Arte) – Fonte: Except Film YouTube

Non staremo qui ad elencarvi i successi discografici e a fare liste copia-incolla di riconoscimenti, album e altre diavolerie di cui lo stesso Franco sicuramente, non sapeva che farsene. Ciò che questo artista ha fatto, è esprimere se stesso in tutti i modi che il suo spirito gli ha suggerito. Musica, poesia, pittura, sceneggiatura. I colori dell’anima di alcuni sono talmente tanti da non avere quasi tutti i mezzi per tradurre la propria creatività. Franco Battiato è tutt’oggi, un caleidoscopio di talento, originalità e spiritualità.

Battiato: l’infinita ricerca di sé. Vorremmo vederti danzare…

Dagli anni ’80, in cui i sintetizzatori ringhiavano di punk rock e new wave, le poesie in musica di Franco Battiato fecero davvero la differenza. L’accostare luoghi, termini e concetti metafisici alla musica elettronica di quel periodo d’oro degli anni ‘80, fu geniale. Battiato ha fatto tutto questo e molto di più, in una ricerca infinita di sé, intima e universale allo stesso tempo, che trovava la sua ragione d’essere nel cammino costante. Quello che un po’ tutti noi dovremmo fare. Una tra le mie preferite di Franco è Voglio vederti danzare (1982). Inutile anche solo accennare alla grandezza del testo, a quel suo legame con l’Oriente che Battiato definiva “genetico”, più che culturale.

Franco Battiato, Voglio vederti danzare (1982) – Fonte: © Franco Battiato Vevo YouTube.

Vorremmo vederti danzare ancora e ancora, come un derviscio rotante, che ancora una volta ci ha insegnato l’amore, la tolleranza e il rifiuto delle ipocrisie. E oggi il cuore viene meno, non per l’assenza di respiro, non per lo stato inanimato di un corpo. Oggi capiamo che non avremo più il privilegio di ascoltare il pensiero di Franco Battiato, quella grande generosità nel condividere con noi pubblico, le sue scoperte sull’anima, la sua filosofia. Magari adesso starà ridendo di noi che piangiamo per lui.

Non possiamo fare molto altro, ma speriamo di essere altrettanto degni del passaggio come lo è stato questo immenso poeta cantore. Immenso e una volta di più, irraggiungibile.

Del resto si sa: “le aquile non volano a stormi”.

In copertina, Franco Battiato. Foto: Ale3me, Wikimedia Commons concessa in licenza error

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