Il favoloso mondo di Amélie compie vent’anni e torna al cinema!
Apparso per la prima volta sul grande schermo nel 2001, Il favoloso mondo di Amélie torna al cinema a Roma! Un evento unico tra l’11 e il 12 maggio 2021 per celebrare la piccola montmartoise che aveva paura di vivere, ma che poi ha spiccato il volo verso la felicità. Un cult che ci ha fatto innamorare ancor di più di Parigi e della solitudine cosmica di Amélie Poulain, che rappresenta quella più intima di molti di noi.
“Una giovane ragazza con un gusto pronunciato per i piccoli piaceri della vita: immergere la mano in un sacco di legumi, spaccare la crosticina di una creme brulée con la punta del cucchiaino e far rimbalzare sassi sull’acqua del Canal Saint-Martin”.
(Narratore nel film Il favoloso mondo di Amélie)
Quante volte riascoltiamo nella nostra mente queste parole, mentre passeggiamo sulle rive del Canal Saint-Martin? O quando, percorrendo le vie libertine di Pigalle, c’immergiamo nella Montmartre più vera, più antica. Camminiamo laddove vagava inconscio della sua grandezza Van Gogh. Respiriamo le scie di profumo delle passanti, come forse aveva fatto Henri de Toulouse-Lautrec.
E poi, continuando verso rue Lepic, raggiungiamo il civico 15 e l’aroma di caffè ci invita ad entrare in uno dei bar più iconici di Parigi. Siamo al Café des 2 Moulins, dove vent’anni prima, idealmente dietro a un bancone c’era la sognatrice Amélie Poulain. La bellezza senza tempo di Audrey Tautou, quell’eleganza innata di bimba triste, ci sorride malinconica dai quadri affissi alle pareti. In quel momento stiamo vivendo ne Il favoloso mondo di Amélie.
Il favoloso mondo di Amélie e la felicità degli altri: Amélie si ricorderà della sua?
Sono passati vent’anni da quel 25 aprile 2001 in cui usciva nelle sale cinematografiche francesi, il film più celebre del regista Jean-Pierre Jeunet. E la grazia di Audrey Tautou non poteva non essere perfetta per il ruolo da protagonista. Amélie/Audrey e quegli occhi grandi e soli, in cui convergono le luci di Parigi, i sogni e le amarezze dei suoi abitanti. La giovane cameriera di Montmartre che all’ombra del Sacro Cuore si comporta da operaia della felicità, tentando di aggiustare le vite degli altri.
Ma la sua felicità? La piccola Amélie capirà di non avere le ossa di vetro e di poter abbracciare il mondo? Ogni volta che si riguarda Il favoloso mondo di Amélie, si provano emozioni diverse. Naturalmente, vivere nella Ville Lumière cambia completamente le cose e la sensibilità della protagonista, in netto contrasto con una città frenetica che non ti aspetta, appare ancor più tangibile. Parigi tiranna. Parigi amante distratta. Parigi unica e bella in modo disperato.
Un film amato e criticato che fa ritorno nella sale italiane tra l’11 e il 12 maggio
Il favoloso mondo di Amélie non è stato amato da tutti. Nonostante la poesia del racconto e delle note struggenti di quel capolavoro che è la colonna sonora, Comptine d’un autre été di Yann Tiersen. Più di qualcuno ha definito il film come una fra le pellicole che hanno rovinato generazioni di adolescenti, illudendoli con l’immagine di una realtà che non esiste. Ora, cari lettori, permettetemi uno scalfariano “Io non ci sto”.
Io non ci sto, perché ciò che rovina l’umanità è il razzismo, l’omofobia, il bullismo, la violenza, tutta, non solo quella di genere. La tossicità del branco contro i soliti diversi, quelli dal brutto carattere, come mi ha detto una grande persona, colpevoli solo di avercelo il carattere. Ma l’amore no, quello di certo non rovina nessuno. E seppur nella sua semplicità, Il favoloso mondo di Amélie è appunto amore, allo stato puro. Ecco perché siamo felici di poter festeggiare i primi vent’anni di una commedia che ha toccato il cuore di ogni Paris Lover e di ogni expat. Tanti auguri Amélie!
E voi, cosa ne pensate? Vi è piaciuto Il favoloso mondo di Amélie? In cosa lo avete amato o odiato? Se vi va, scriveteci nei commenti.
