Ronnie James Dio: il lampo di luce del Metal avrebbe compiuto 80 anni

Ronnie James Dio: il lampo di luce del Metal avrebbe compiuto 80 anni

Ronnie James Dio: una voce, una luce che squarciò le tenebre del Metal e che ci ha insegnato a convivere con quel buio e ad amarlo. Il simbolo per eccellenza del rock duro quest’anno avrebbe compiuto 80 anni e usare il condizionale passato, oggi pesa più che mai. Ma possiamo dire realmente che Dio è morto?

Di origini italiane e con quel suo inconfondibile gesto della mano imparato dalla nonna abruzzese, Ronald James Padavona nacque il 10 luglio 1942 a Portsmouth, nel New Hampshire (USA) e crebbe in una piccola cittadina dello stato di New York, Cortland. Suo nonno, infatti, era stato uno dei tanti emigrati italiani che nei primi del ‘900 avevano compiuto la grande traversata. Un futuro migliore era lì, in America.

E a quell’America, Ronnie James Dio diede un grande scossone in età adulta, ma prima di diventare il Dio che oggi tutti conosciamo, era un ragazzino di appena un metro e sessanta, appassionato di baseball e di letteratura fantasy. Il giovane Ronnie studiava e suonava la tromba e più tardi, già affermato, avrebbe dichiarato come lo studio e le esercitazioni di questo strumento, uno tra i più complicati della musica, lo avessero forgiato. La sua vocalità, che non dimenticheremo mai, fu plasmata proprio dalle ore di esercizi con l’ottone a fiato.

Ronnie James Dio: A Flash in the Night… of a Black Sabbath

Non me ne vogliano i Secret Service, gruppo indimenticabile degli anni ’80 e ancora in attività, se per descrivere Ronnie James Dio, uso e trafugo il titolo di una tra le loro più belle canzoni: A Flash in the Night, dell’album Cutting (1982). Dio è stato davvero un lampo nella notte, a partire dalla sua “nascita” artistica prima come frontman degli Elf e poi dei Rainbow negli anni ’70. Un vero arcobaleno di colori l’estensione vocale di Dio, mago dell’hard rock che scriverà brani indimenticabili, sempre con i Rainbow, come Stargazer, in collaborazione con il chitarrista britannico Ritchie Blackmore.

Stargazer dei Rainbow – Fonte: Foolsfearme YouTube

Ma un altro percorso stava iniziando per il piccolo folletto che con i suoi occhi e i suoi acuti, faceva esplodere di decibel di vita, il pubblico di tutto il mondo. È il 1979 e Dio stava per entrare a far parte dei Black Sabbath.

Dio e il posto “soffiato” a Ozzy Osbourne

In realtà, nessuno ha soffiato il posto a nessuno. Quello che successe però, quando i Black Sabbath erano già all’apice dell’Heavy Metal con album che hanno fatto la storia e che ancora oggi, fanno piangere di commozione, come per esempio Paranoid (vi prego, riascoltate all’infinito Planet Caravan), fu che Ozzy arrivò al limite.

La morte del padre e la dipendenza sempre più accecante dalla droga e dall’alcool, fecero sì che Osbourne fosse “licenziato” dal gruppo e rimpiazzato da Ronnie James Dio. Ora, non me ne voglia nemmeno il buon Ozzy, indimenticabile frontman e voce dei Black Sabbath, ma l’entrata di Dio ha creato quel miracolo potentissimo che ha fatto registrare alla band numerosi successi. Non posso non citare l’album Mob Rules del 1981. Per la verità quell’album è da cerchiare dall’inizio alla fine, non credo esista una traccia meno interessante di un’altra. Io però voglio ricordare Over and Over, cantata appunto da Ronnie.

Over and Over dei Black Sabbath – Fonte: Music For a While YouTube

Scrive e canta Dio:

♪♫Too many flames,
with too much to burn
and life’s only made of paper
Oh, how I need
to be free of this pain
but it goes over, and over,
and over, and over again
♪♫

Over and Over – Black Sabbath

(Troppe fiamme,
con troppo da bruciare
e la vita è fatto solo di carta
Oh come avrai bisogno
di liberarmi da questo dolore
ma lui continua, ancora,
e di nuovo ancora)

“La vita è fatta solo di carta”, diceva Dio… e noi bruciamo, e non possiamo fare altro che scrivere e bruciare. Il fumo riuscirà ad arrivare alle stelle? Ronnie ce l’ha fatta, ma ci ha lasciati soli, al freddo e al buio.

2010: Quei maledetti cinque mesi, il cancro invidioso di Ronnie James Dio

È il 2010, un pomeriggio per noi in Italia del 16 maggio e un mattino presto per gli USA: Ronnie James Dio è morto all’età di 68 anni. A portarlo via, a spazzarlo via letteralmente in soli cinque mesi, un cancro allo stomaco. Cinque mesi… Un tumore bastardo e invidioso che ha voluto zittire per sempre una tra le voci più vibranti del panorama musicale in genere e di tutto il Metal.

Dichiarerà il mitico Toni Iommi dei Black Sabbath:

“L’uomo con la voce magica è ora una stella tra le stelle. È stato un vero professionista. Mi mancherai tanto, Ronnie, mio grande amico. Riposa in pace.”

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Il gesto inconfondibile e italiano di Dio – Fonte: Wallpaperbetter Free Download

Ma le corde vocali di Dio e la sua grande intelligenza compositiva sono eterne: “Nice try, Cancer”, ma non ce l’hai fatta. E in nome di un grande artista e di quello che semplicemente “è” l’uomo che ha amato, la moglie, Wendy Dio, ha creato una fondazione impegnata nella ricerca: la Dio Cancer Fund – Stand up and Shout. Che meraviglioso messaggio tra le righe: “alzati in piedi e urla”, vivi la vita, grida la Bellezza ovunque.

Da non perdere anche l’autobiografia di Ronnie James Dio che trovate qui: iniziata dall’artista in persona e con tanti aneddoti anche divertenti della sua gioventù, e continuata dalla moglie. In questa versione italiana del libro trovate il coautore Mick Wall, per la traduzione di Luca Fassina, Editore Tsunami.

Eh già, un uragano per un uragano, non poteva essere più appropriato.

2022: la rimasterizzazione di Holy Diver e il film biografico

Notizie che hanno generato gioia e malcontento allo stesso tempo nei fan di tutto il mondo: Ronnie James Dio verrà celebrato quest’anno, per i suoi purtroppo mancati 80 anni, dalla moglie Wendy e dalla sua cerchia di amici cari e colleghi, in due modi. Recente è stata l’uscita del docufilm biografico sulla sua vita, trasmesso lo scorso marzo ad Austin in Texas: Dreamers Never Die, con un cast che va dalla figura dello stesso Ronnie a quella della moglie, ai componenti delle band che Dio ha portato ai vertici delle classifiche.

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Dio durante un concerto – Fonte: Wallpaperbetter Free Download

C’è chi sostiene che anche la seconda tipologia di celebrazione, la prossima uscita di Holy Diver completamente rimasterizzato e nella versione deluxe, sarà soltanto una trovata commerciale e anche di cattivo gusto. Che sia rifatto in versioni acustiche “migliorate” oppure originale, il contributo che Ronnie ha dato alla musica e a un genere troppo spesso incompreso e additato, rimane. E questo, nonostante rifacimenti e polemiche più o meno fondate.

La realtà è che non lo dimenticheremo mai, che continueremo ad ascoltare realmente i suoi testi, parole che corrono sul pentagramma di una chitarra che piange e che canta di vita e di infinito. Del resto, i sognatori non muoiono mai, non è così?

Ma Dio quanto ci manchi!

Foto di copertina: Ronnie James Dio in uno scatto in bianco e nero – Fonte: Wallpaperbetter Free Download.

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