Autore: Sarah Jay De Rosa

Parfait au café à l’italienne : recette d’été, gourmande et rapide

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Parfait au café à l’italienne : la cuisine de In Punta di Mag revient pour vous gâter ! Voici, une recette d’été, gourmande et rapide à partager aussi avec nos enfants. C’est une alternative gagnante à la glace et de plus, c’est fait-maison donc vous pourrez choisir 

Prince : encore trois jours pour visiter l’expo gratuite à la Fnac !

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Alerte musique divine ! On parle de l’art de Prince qui revient sur Terre dans une expo gratuite à la Fnac ! Pour fêter la sortie de l’album inédit Welcome 2 America, Paris et la Fnac des Ternes s’habillent en violet. C’est une occasion trop importante de 

Wembley: il concerto più famoso di sempre compie 36 anni

Wembley: il concerto più famoso di sempre compie 36 anni

Anni ’80 e rock puro: un connubio vincente e così nostalgico. Wembley, il concerto più famoso di sempre, compie 36 anni! E chi come me, ne ha 34, maledice di non essere nata prima e di non aver potuto piangere di gioia di fronte ai Queen, agli U2, ai Simple Minds, a George Michael. Un evento storico che fece dello stadio inglese, oggi in auge per la vittoria della nostra Italia agli Europei, il tempio della musica.

Dopo Woodstock del 1969, il concerto di Wembley fu di sicuro l’evento musicale più iconico della storia. Il Live Aid, come ben sappiamo, richiamò orde di artisti unici che fecero tremare il suolo inglese della migliore musica mai suonata all’epoca. Un tripudio di rock e ballate indimenticabili sullo sfondo della raccolta fondi per l’Africa.

In Inghilterra e in America il giorno 13 luglio 1985 fu l’emblema dell’arte al servizio della comunità. Eppure a Londra, ci furono anche dei clamorosi assenti fra gli artisti. Vediamo insieme anche chi scelse di non salire sul palco.

Wembley: come nacque il progetto umanitario del Live Aid

72.000 spettatori allo stadio di Wembley a Londra e più di 90.000 al JFK Stadium di Philadelphia in America. Per non parlare dei 2 miliardi di telespettatori in 150 paesi. Questi, alcuni dei numeri impressionanti di quello che fu considerato l’evento musicale più colossale della storia. Merito dei suoi creatori, Bob Geldof dei Boomtown Rats e di Midge Ure degli Ultravox.

I 150 milioni di sterline totali raccolti  attraverso le donazioni del pubblico, però, non furono solo il frutto di un’organizzazione macroscopica, se si pensa per esempio alle 300 linee telefoniche approvate dalla BBC. Il merito andò alla Musica e permettetemi di scriverlo con la maiuscola. La Musica di Wembley e di Philadelphia, sfondò il muro del silenzio e dell’indifferenza per la drammatica situazione africana.

Il Live Aid fece qualcosa di concreto e di mai visto prima, al fine di combattere la carestia in Etiopia. E così fu, grazie a delle impennate di ascolti come quella provocata da Sua Maestà, la Regina.

I Queen e l’epica esibizione di Her Majesty Freddie Mercury

♪♫ Goodbye everybody, I’ve got to go
      Gotta leave you all behind and face the truth
      Mama oooh (any way the wind blows)
      I don’t want to die, I sometimes wish I’d never been born at all
♪♫

Il grido di dolore e d’amore per la vita allo stesso tempo, di Freddie Mercury. Pochi brani nella storia della musica rock, riescono a sconvolgere il cuore e l’epidermide come Bohemian Rhapsody dei Queen. Her Majesty Freddie fa il suo ingresso sul palco di Wembley, si siede al pianoforte e le sue dita cominciano a scorrere su quelle note sofferte e amate, come tutte le cose senza speranza e per questo, ancor più belle di vita fino a morirne.

Bohemian Rhapsody, Radio Ga Ga, Hammer to Fall, Crazy Little Thing Called Love, We Will Rock You e We Are the Champions. Pietre miliari della discografia dei Queen a Wembley, ma non solo. Canzoni che come l’essere umano di rara grandezza, vengono temute e scacciate all’inizio, ma che poi, non possono far altro che sferrare un destro alla tua anima e lasciare il segno di quel pugno per sempre.

I Queen a Wembley nel 1985 – Fonte: YouTube Test YouTube channel.

L’esibizione dei Queen e di Freddie Mercury a Wembley fu definita memorabile. Persino Elton John riconobbe che Freddie infiammò lo stadio come nessun altro lì presente. Una dichiarazione di eternità fatta a un microfono, una notte indimenticabile che ancora dopo 36 anni, cantiamo in coro.

Gli U2 a Wembley: Bono fa esplodere il tetto invisibile dello stadio, fino alle stelle

E poi, non poteva mancare l’Irlanda e la potenza esplosiva del gruppo rock Irish più amato di sempre: gli U2. Da Sunday Bloody Sunday a Pride In the name of Love, Bono infiamma Wembley con la sua voce indimenticabile. Le sonorità della band che compì il miracolo con lo storico The Joshua Tree, rapiranno il pubblico di Londra tra ovazioni e pianti dei fan. Un’esibizione senza precedenti, che fece compiere alla band, il gran salto in America.

Fu proprio dopo il concerto di Wembley nel 1985 che gli U2 furono riconosciuti come star assolute del rock anche negli USA. Il Live Aid fu un mega progetto umanitario in musica, ma fu proprio quest’ultima a essere la colonna portante dei due concerti in contemporanea di quel 13 luglio. Musica che si fa anche corpo, come lo fu per Bono Vox che lasciò il palco per dirigersi verso una ragazza della folla.

Gli U2 al Live Aid del 1985 – Fonte: Live Aid YouTube Official.

Ben due ragazze, due sorelle, furono bloccate dalla sicurezza. Ma Bono decise di scendere dal palco e di fiondarsi a due passi dal pubblico. Kal Khalique fu la fortunata. Storico il loro lento, sotto lo sguardo stupito e commosso allo stesso tempo, degli altri fan. Il leader degli U2 l’abbraccia teneramente e le bacia la mano: fu il simbolo del legame viscerale tra i fan e la band irlandese  e avvenne a Wembley.

I grandi assenti al Live Aid di Londra: “Quella sera ho combinato un casino”…

Il concerto di Wembley fu un successo musicale mondiale come pochi. Eppure, non tutte le star decisero di salire sul palco del Live Aid: qualche memorabile, mancò all’appello. Ne ha parlato Boy George, storico leader dei Culture Club, che quest’anno ha compiuto 60 anni. Il noto Dj e cantautore britannico di origini irlandesi, ha spiegato in un’intervista, perché mancò dal palco quel 13 luglio 1985.

“Quella sera ho combinato un casino. Non ero per niente nelle condizioni giuste per esibirmi e, alla fine, penso sia stata una fortuna non averlo fatto: avrei combinato un disastro.”

Boy George – podcastGrounded with Louis Theroux

Inutile dire che avremmo desiderato così tanto ascoltare un live della meravigliosa Victims, brano del 1983, anche sul palco di Wembley. Ma così non fu: Boy George non ha nascosto i suoi problemi con la droga ai tempi del successo con i Culture Club e ha ammesso nell’intervista rilasciato a Louis Theroux, come le sue condizioni fisiche quella sera, gli avessero precluso l’esibizione al Live Aid.

Esibizione conclusiva al Live Aid del 1985 – Fonte: Chief mouse YouTube channel

Anche un altro momento live tra due storici cantanti non rientrò più in scaletta: stiamo parlando dell’esibizione in simultanea che Mick Jagger avrebbe voluto realizzare in duetto con David Bowie. L’uno al Philadelphia Stadium, l’altro a Wembley. Per problemi logistici il duetto non fu possibile, ma i due colossi del rock “rimediarono” con il successo di Dancing in the street, singolo pubblicato nell’agosto del 1985.

E tu c’eri a Wembley?

E tu caro lettore, c’eri a Wembley? Che fossi presente al Live Aid del 1985 o che tu l’abbia guardato in televisione, parlami del tuo ricordo. Quale band o cantante ti ha fatto più emozionare quella sera del 13 luglio? Conosci qualche altra curiosità di questo incredibile evento musicale? Scrivimi nei commenti.

Foto di copertina: Freddie Mercury al Live Aid 1985. Fonte: screenshot da YouTube.

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Il 21 luglio 2021 Robin Williams avrebbe compiuto 70 anni. Il cuore, dilaniato da quel maledetto condizionale… Eppure, questo sarà un omaggio a te, che manchi e mancherai sempre come l’aria, privo di lacrime. O almeno, cercheremo di trattenerle. Perché eri e sarai sempre, vita. 

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Roland Garros 2021: Federer lascia e Berrettini vola ai quarti. Record per l’Italia

Roland Garros 2021: Federer lascia e Berrettini vola ai quarti. Record per l’Italia

Il Roland Garros 2021 non manca di colpi di scena. Ieri, per esempio, l’annuncio ufficiale del ritiro di Roger Federer dalla terra rossa di Parigi. Lo svizzero, reduce da una partita massacrante contro il tedesco Koepfer vinta in quattro set, aveva già espresso dei dubbi sul suo proseguimento nel torneo. E ora, l’avversario italiano che avrebbe dovuto incontrare oggi, passa direttamente ai quarti di finale. Si tratta di Matteo Berrettini che con gli altri colleghi italiani, ha segnato un record all’Open di Francia.

La notizia di un probabile ritiro dai giochi di Roger Federer era nell’aria già da un po’. Non è sfuggito il suo commento in conferenza stampa, dove in modo sibillino si è mostrato dubbioso rispetto al match con Berrettini. Ricordiamo che lo svizzero avrebbe dovuto incontrare l’italiano sul campo proprio oggi. Federer, reduce da una partita sfiancante contro il tedesco Koepfer, era riuscito a spuntarla con un risultato finale di 7-6, 6-7, 7-6, 7-5.

Roger Federer – Account ufficiale Twitter

Quattro set di fuoco, dopo il non facile match disputato contro Marin Čilić. In effetti, già durante la partita contro il croato, lo svizzero aveva mostrato qualche segno di cedimento soprattutto per quanto riguarda il servizio. Paragone purtroppo inevitabile, se si pensa al grandioso incontro d’esordio al Roland Garros 2021 contro Istomin. Occorre però tener conto che Roger compirà quest’anno 40 anni, è in una forma atletica invidiabile e ha subito due operazioni al ginocchio. I fan e anche lo stesso Andy Murray gli dimostrano affetto e stima in un momento così difficile della sua meravigliosa carriera.

Roland Garros 2021: Berrettini sorpassa Federer che abbandona. Un record per i tennisti italiani a Parigi

Dopo l’abbandono di Roger Federer che adesso si concentrerà per il vicino Halle e poi per Wimbledon, continua la corsa al torneo di Matteo Berrettini. L’italiano, che avrebbe dovuto sfidare lo svizzero oggi, vola direttamente ai quarti di finale e firma, con gli altri connazionali, un record. Non era mai successo, infatti, che ci fossero tre italiani agli ottavi di finale dell’Open di Francia. Questo Roland Garros 2021 segna anche il record personale di Berrettini che è il primo italiano, a livello maschile, ad aver raggiunto gli ottavi in tutti e quattro gli slam.

Roland Garros – Account ufficiale YouTube

Gli altri due tennisti azzurri che continueranno a lottare per il trofeo di Parigi sono Jannik Sinner e Lorenzo Musetti. Il fuoriclasse si San Candido, dopo aver battuto lo svedese Mikael Ymer incontrerà oggi alle 16:00 Rafael Nadal. Musetti invece, aveva battuto il connazionale Cecchinato in un match infinito durato cinque set. Giocherà a minuti contro l’altra testa di serie, Novak Djokovic.

Ecco gli ultimi aggiornamenti del Roland Garros 2021 che vedrà nella giornata di oggi, due match molti importanti che segneranno, oppure no, un punto a favore dell’Italia e di quella next gen di cui fa parte il diciannovenne Jannik Sinner.

E voi cari lettori? Cosa ne pensate del ritiro di Roger Federer? Quale sarà il vostro pronostico sulle partite che oggi vedranno i nostri atleti impegnati contro due dei più grandi tennisti di sempre? Scriveteci nei commenti le vostre impressioni. Stay tuned, stay tennis!

Foto di copertina: Roger Federer in conferenza stampa. Fonte: screenshot da YouTube.

Roger Federer et son grand retour au Roland Garros 2021

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Roger Federer fait son retour au Roland Garros 2021 et gagne contre l’Ouzbek Denis Istomin. Le match disputé il y deux jours, a vu le jouer de tennis suisse, dominer la partie en trois sets consécutifs. Voilà le résultat : 6-2, 6-4, 6-3. Après ce très 

Friends: aujourd’hui la série fait son grand retour à la télé !

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Friends, la célèbre série télévisée, fait son retour ! Enfin, une date : aujourd’hui 27 mai 2021, après 17 ans depuis la dernière saison, Friends The Reunion sera diffusée à la télé. L’émergence sanitaire avait reporté, à maintes reprises, le tournage de ce comeback historique d’une série 

Carla Fracci: addio alla più grande étoile italiana di tutti i tempi

Carla Fracci: addio alla più grande étoile italiana di tutti i tempi

Carla Fracci ci ha lasciati oggi. La più grande étoile italiana di tutti i tempi, è morta all’età di 84 anni. Il mondo della danza e non solo, si unisce nel ricordo della Donna emblema della grazia. Perfino il New York Times, definì Carla Fracci nel 1981, prima ballerina assoluta. Il nostro umile omaggio a una luce dell’arte che non si affievolirà mai.

Una notizia, battuta dall’ANSA stamattina, che non avremmo mai voluto leggere:

“É in gravi condizioni Carla Fracci, la regina della danza italiana. Nata nel 1936 a Milano, qui ha costruito la parte centrale della sua carriera studiando nella scuola di ballo della Scala, di cui poi è divenuta étoile”.

Purtroppo, la Giselle più nota di sempre, lottava già da tempo contro un tumore. Oggi, 27 maggio 2021, Carla Fracci perde la sua battaglia contro il cancro, ma vincerà per sempre, nell’eternità. Ripercorriamo le tappe di una vita sensazionale, il percorso di una giovane ragazza di umili origini, che ha danzato sui palcoscenici di tutto il mondo.

Carla Fracci: una piccola milanese, figlia di operai, che diventa regina della Danza

Nata, come abbiamo detto, a Milano nel 1936, Carla Fracci è figlia di due genitori di umili origini: il padre era alpino e la madre lavorava come operaia. A soli dieci anni, inizia a studiare con Vera Volkova, ballerina e insegnante sovietica della Scuola di Ballo del Teatro Alla Scala di Milano. Nonostante le regole ferree e la rigidità propria della disciplina, la giovane Carla si distingue da subito per talento e grazia innata.

Nel 1954 arriverà il diploma all’accademia di danza milanese e soltanto tre anni dopo il suo debutto, avvenuto nel 1955, diventerà prima ballerina del Teatro. Ma l’astro nascente della Fracci non può rimanere entro i confini nazionali ed è così, che si aprono a lei i grandi palchi internazionali come Londra e Stoccolma, fino all’American Ballet.

La Giselle più romantica del mondo

Carla Fracci ha vestito i ruoli più importanti del melodramma e della danza classica, ma uno fra questi, rimarrà per sempre il suo cavallo di battaglia: Giselle. È questo il simbolo del balletto classico e romantico, nato dall’idea di un romanziere francese Théophile Gautier e musicato da Adolphe-Charles Adam. La prima del noto spettacolo avverrà a l’Opéra Le Peletier di Parigi il 28 giugno 1841. Un sinistro anniversario quest’anno, se pensiamo che Giselle compie 180 anni e la nostra étoile, protagonista di questo balletto, ci lascia oggi per sempre.

Giselle (1969) con Carla Fracci come protagonista – Video © xxxFreyjaxxx YouTube

Nonostante questo, rimane il grande orgoglio italiano e umano, di aver potuto ammirare la grazia di questa immensa danzatrice, in televisione oppure in teatro, per i più fortunati. Carla Fracci non morirà mai, per davvero. Ha soltanto compiuto un viaggio terreno, di cui ci ha reso generosamente partecipi, per andare altrove. Per brillare nel firmamento della danza, da dove grandi artisti con cui lei ha lavorato, come il compianto Rudolf Nureyev, ci osservano già da un po’.

Il Teatro La Fenice omaggia la grande Carla Fracci su Twitter

Anche il Teatro La Fenice ha voluto rendere omaggio alla figura di una donna straordinaria nella sua grazia terrena e semplicità umana: Carla Fracci. Le parole che aprono il tweet sono proprio quelle dell’étoile, la sua visione della danza, sorella di sangue e anima della poesia.

Teatro La Fenice – Account Twitter Ufficiale

Noi di In Punta di Mag, vogliamo dedicare all’immensa signora della Danza, una tra le più belle poesie di Walt Whitman, tratta dalla raccolta, Foglie d’Erba:

Sussurri di morte celeste

Sussurri di morte celeste odo sommessi,

labiali dicerie della notte, sibilanti corali,

passi che gentilmente salgono, mistiche brezze dall’alito mite e soave,

gorgoglii di fiumi invisibili, flussi d’una corrente che scorre, eternamente

scorre

(o è sciacquettio di lacrime? Le smisurate acque delle lacrime umane?).

Vedo, vedo appena verso il cielo, grandi masse di nuvole,

malinconicamente lente ruotano, silenziose si espandono, si fondono

con qualche stella ogni tanto che mesta appare e scompare,

velata, lontanissima.

(O forse un parto, qualche solenne nascita immortale;

ai confini impenetrabili alla vista,

un’anima che passa).

Foto di Copertina: Carla Fracci © Misia 22442 – Wikimedia Commons, concessa con licenza : https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0

Bob Dylan : Mr Tambourine man fête ses 80 ans

Bob Dylan : Mr Tambourine man fête ses 80 ans

Le ménestrel de Duluth, Bob Dylan, fête cette année ses 80 ans ! Le symbole de la musique folk-rock américaine et mondiale, est célébré par tout le monde. Inévitable, d’ailleurs, ne pas remarquer la puissance du texte de ses chansons qu’ont laissé une trace émotionnelle dans